Sarà un autunno nero per le imprese, oltre 90 mila pronte a chiudere.
Con o senza il lockdown, dopo l’estate, abbasseranno per sempre le saracinesche.
Un duro colpo per il lavoro autonomo che aprirà degli scenari preoccuapanti anche sul lavoro dipendente, poiché gran parte del personale rimarrà senza lavoro.
Un allarme lanciato da Confesercenti sulla base di un sondaggio realizzato da SWG, la società che progetta e realizza ricerche di mercato, analizzando e integrando i trend e le dinamiche del mercato, della politica e della società.
I comparti coinvolti in questo tsunami, sono quelli del commercio, ma anche quelli del turismo, che nonostante la spinta data per far rimanere i turisti italiani in Italia , fa fatica a riprendere il terreno perduto. Invece per i negozi, i saldi, anche se partiti in anticipo in Campania, non hanno dato l’effetto sortito.
Insomma qualcosa bisogna pur fare per mettere fine a questa emorragia.
Le imprese e i commercianti si aspettano molto dalla politica in quanto lamentano una totale assenza di economie di rilancio a sostegno del commercio.
Da più parti giungono richieste al Governo per intervenire e farlo subito, magari predisponendo incentivi e facendo in modo che non si paghino ulteriori tasse per questa ultima parte del 2020 e assicurando degli sgravi futuri che consentano alle imprese di rimanere vive.
Altri invece sostengono che il commercio, dopo l’emergenza sanitaria, per rilanciarsi ha bisogno di maggiori tecnologie digitali, modelli di business attuali vanno ripensati: la crisi sarà dura ma con investimenti mirati le piccole e medie imprese possono ripartire. Infatti sembrerebbe che molte imprese, in particolare i piccoli negozianti, abbiano capito che in questa fase è importante ripensare totalmente il proprio modello di business: dopo il Covid-19, nulla sarà più come prima. Le abitudini dei consumatori stanno cambiando radicalmente e la svolta verso gli acquisti online sperimentata in questa emergenza avrà delle lunghe code. Difficilmente si tornerà indietro.